Signor Gery,
è tanto tempo che non ci sentiamo!
Da febbraio 2015, per l'esattezza.
Lei ha trascorso per un paio d'anni le sue vacanze nel mio B&B.
Partiva dall'Australia, da Cooktown, sull'Oceano, ma era innamorato delle Dolomiti e d'estate veniva in Europa a girarle a piedi.
Conosceva già il Cadore e l'Agordino e io, da appassionata della mia valle, l'ho spedita gentilmente in Zoldo...
Le ho parlato dei monti e dei rifugi, di qualche sentiero e mulattiera che conosco e lei ha preparato e controllato tutta la sua attrezzatura,
compreso GPS. È molto tecnologico, nonostante non sia giovanissimo! È anche preciso come un paracadutista.
Ogni mattina partiva con l'utilitaria noleggiata all'aeroporto, seguiva una meta studiata e dettagliata e ogni sera si ritirava soddisfatto ed esausto, raccontando l'itinerario e l'esperienza della giornata.
Nonostante il brutto tempo, infilava la sua k-way e andava.
Lei era sempre calmo e pacato, ma anche entusiasta e curioso.
Il secondo anno ha portato con sé la sua figliola: per una settimana siete stati qui a Belluno e avete esplorato insieme le nostre montagne.
Eravate distesi e soddisfatti.
Chissà da quanto tempo non trascorrevate un periodo da soli a contatto con la natura quasi incontaminata!
Ogni estate penso a lei, Gery, e alla sua salute malandata.
Non so se sta male o addirittura non c'è più.
Rimarrà nei miei ricordi belli.
Piera
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