Non so esattamente collocarla nel tempo, ma fa parte della mia vita e dei miei ricordi infantili.
La casa vecchia è strettamente legata alle persone che ci hanno vissuto nel 1800, fino al 1960, al compimento dei miei 7 anni.
La casa della mia infanzia, a Fornesighe. Qui ho alcuni dei miei ricordi più belli. |
La storia della mia famiglia si intreccia con quella di questa casa
All'inizio c'era la nonna Tomasa, mia bisnonna, quella che ha dato il soprannome a tutta la famiglia, i "Tomàs". Credo che fosse una vera peste e il fatto stesso che il mio ramo familiare abbia il suo nome mi sembra molto indicativo. Sicuramente suo marito era un bonaccione, pover'uomo!Fatto sta che mio nonno Bepo, suo figlio, che non ho conosciuto, ha sposato mia nonna Maria.
Ecco, io ho pochi, nitidi ricordi di mia nonna Maria.
Non la sua voce, ma il suo mite sorriso, il suo lento passo quando andavamo per il paese mano nella mano, i suoi vestiti neri fino a terra, i fazzoletti a fiori con le frange, di lana d'inverno e di cotone d'estate. Ne conservo ancora alcuni.
Mi ricordo che mi faceva le caramelle di zucchero, le pieréte de orz, sulla stufa a legna, in una teglia di ferro, e le tagliava ancora calde a quadretti e poi aspettavamo che si raffreddassero e me le dava in un sacchettino di stoffa.
Mi faceva gustare anche una tazzina di caffè d'orzo con tanto zucchero e una lacrima di vino rosso...
Le strade di Fornesighe sono molto molto strette! |
Le pecore della nonna Maria
Mia nonna Maria aveva due pecore, trattate come principesse, pulite e perfino profumate. :-) Mi ricordo la tonditura delle povere bestie, le zampe legate, per non fare loro del male con le forbici. Ma alla fine, tranquillizzate, stavano molto calme.La lana veniva messa in un enorme mastello con una canna che portava l'acqua corrente e rimaneva lì a mollo per una notte intera. Serviva a confezionare degli ottimi pregiati materassi.
Io ero sempre impressionata dalle pecore ignude, facevano molto ridere e protestavano vigorosamente...
L'ingresso della casa è sotto la tettoia in fondo. |
Lo straccivendolo passava in paese
Ogni anno passava lo straccivendolo, in paese. Accettava di tutto, ferro, rame, vestiti, e in cambio non mi pare desse denaro, ma oggetti. La mia nonna scelse per me una meravigliosa bambola tutta vestita di tulle e pizzo rosa, con un grande cappello di paglia. L'ho tenuta sul letto, seduta, come un cimelio, per anni e anni.C'è ancora, tutta scrostata, fa parte dei miei ricordi più belli!
La mia casa vecchia è stata restaurata e anche abitata per parecchio tempo.
Al momento è vuota, ma mi piacerebbe vederla rivivere!
Devo trovare un appassionato di montagna e delle vecchie case con l'anima...
Chissà!
Piera
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