Solo le persone anziane si crogiolano negli antichi ricordi, penso sorridendo tra me e me.
Ebbene, faccio volentieri il balzo. Tanto, tra un po' rientrerò tra la categoria che non paga l'ingresso ai musei e che ha lo sconto su parecchie iniziative!
Dove eravamo arrivati? A Montreux, in Svizzera!
Non c'era l'autostrada, o comunque io ho continuato per la superstrada a tre corsie. Era la prima volta che ne vedevo una. Per arrivare in Germania, dove abitavo d'estate con i miei genitori, c'erano le strade e le autostrade.Le superstrade a tre corsie sono assai pericolose e vanno bene per automobilisti prudenti precisi e ordinati come gli svizzeri. Va bene che non c'era questo grande traffico, negli anni '70, mancavano certo le code, ma insomma, per uno che aveva voglia di correre su e giù per le Alpi, si andava da dio.
Negli anni settanta le fototessere ereano una cosa seria. Questa è la foto che ho usato nella mia prima patente di guida. |
A Vevey, bellissimo paesino sul lago Leman, ho girato a destra, fedele alla mia cartina Michelin, e mi sono avviata baldanzosamente verso Fribourg, secondo l'indirizzo che possedevo.
I paesi sono piccoli, nei posti di montagna, sono belli, curati, i prati tutti all'inglese, brucati da poche pecore e capre. Ogni villetta ha l'orto, ci sono chiazze variopinte di qualsiasi tipo di fiori, alberi carichi di frutti, è agosto!
Ogni casa ha un alto pennone ben in vista nel prato, su cui sventola la bandiera rossa con la croce bianca. Urca, che patriottismo! Occorrerebbe anche a noi italiani, ogni tanto!
Non c'era anima viva, in giro, tutti al lavoro, ho saputo dopo, tranne parecchi grossi trattori che trasportavano fieno, barbabietole, patate. Quindi a passo d'uomo, rispettosamente, dietro a quelli che lavorano e non sono in viaggio di piacere o quasi, come me...
Insomma, impiegandoci le mie otto ore, verso l'imbrunire, sono arrivata alla meta. Che panorama al tramonto! Che meravigliosa cittadina, Friburgo!
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