23 gennaio 2019

La Gnaga a Fornesighe, una tradizione di Carnevale

La Gnaga è il tradizionale Carnevale di Fornesighe di Zoldo, tra i più caratteristici, unici e particolari delle nostre zone. Quest'anno si tiene sabato 2 e domenica 3 febbraio 2019, circa una settimana prima degli "altri carnevali".
Oltre alla tradizione sfilata di maschere di legno, tradizione della Valzoldana, ci saranno numerosi eventi collaterali, tra cui l'ormai famoso concorso di maschere lignee. Ovviamente sarà possibile mangiare tutti i piatti tipici: polenta e pastin, le frittelle tipiche del Carnevale, oltre a un gelato speciale. Durante tutta la giornata ci sarà musica...

Cos'è la Gnaga

La Gnaga è una maschera, ma non una sola: è un personaggio doppio, una vecchia con enormi zoccoli di legno (dambre), che porta nella vecchia gerla un giulivo e spensierato giovane.










Altri personaggi, che compongono una variegata e colorita processione di matrimonio, sono:
  • al Matazin (una specie di Arlecchino)
  • al Coco (l'uovo)
  • al Nuiz (il moroso, il fidanzato)
  • la Nuiza (la morosa)
  • al Vege (il vecchio)
  • al Compare e la Comare (il compare e la comare di nozze) 
  • l'Ampezana (l'ampezzana)
  • i Sonador (i suonatori)
  • i Coscritti (tutti quelli nati nello stesso anno, in valle è un legame molto sentito)
  • l'Om Salvarech
  • e molte altre!

L'origine della Gnaga

Nell'anno 1897, il Toldo Valentino, detto Nin di Rosa (nome di famiglia), che aveva lavorato nella Svizzera Romanda, si appropriò di tradizioni e costumi del paese ospitante, che assomigliavano tanto al suo, tanto rimpianto, e li trasferì a Fornesighe.
Essendo un tipo allegro e burlone, inventò il carnevale a Fornesighe e si trascinò appresso tutto il villaggio, neonati compresi...

Per informarsi meglio sul Carnevale zoldano e sulla manifestazione della Gnaga:
www.piodech.it
www.eventiesagre.it
www.dolomiti.it

21 settembre 2018

Il discendente di un migrante zoldano negli Stati Uniti

Parlando parlando...si apprendono un sacco di cose imprevedibili. Mi è successo qualche giorno fa...
Una giovane donna della Florida è venuta a visitare l'Italia e anche Belluno e le Dolomiti e ha sostato nel mio b&b come ha già fatto tempo fa. Quest'anno ha portato un'amica della Virginia.

Ormai tutti quelli che conoscono me e il mio b&b La Gusela, attraverso Facebook e soprattutto personalmente, sanno che sono originaria della Val di Zoldo e mi interessa qualsiasi cosa la riguardi.

Un paesaggio dolomitico dalla Valzoldana
Un paesaggio visto da Palafavera

Vista delle dolomiti della Val di Zoldo a Palafavera
Un'altra vista da Palafavera, in Valzoldana.

Tabià di Coi, in Valzoldana
Uno dei famosi tabià di Coi, in Val di Zoldo.


Chiacchierando con le due ospiti americane del loro lavoro e della loro vita, una delle due racconta che lavora a Washington DC per le persone colpite da guerre, carestie e calamità naturali. Un giovane uomo suo collega gira il mondo nei territori pericolosi, portando alimenti, medicine e attrezzature di ogni tipo. Questo giovane fa di cognome FAIN, che gli americani pronunciano diversamente, e suo nonno è partito da Forno di Zoldo tanti anni fa in cerca di fortuna. Beh, sicuramente l'ha trovata il nipote...

19 giugno 2018

A Belluno non c'è mai niente da fare...

C'è una cosa, tra le tante, che mi fa imbestialire: sentire sia anziani che giovani dire che a Belluno e provincia "non c'è niente da fare e non si fa niente".

L'intera provincia di Belluno ha 205.087 abitanti, come una piccola città, dislocati però in un territorio vasto e in via di spopolamento di ben 3.610 chilometri quadrati. Noi siamo orgogliosamente una nicchia, anche come posizione geografica, e fragili, vaso di cristallo tra vasi ben più forti. E come attività economiche, hobby, sport e divertimenti non siamo pop, siamo speciali.

Uno dei paesaggi che si possono vedere in provincia di Belluno, fotografia di Eliana Santin.
Uno dei paesaggi che si possono vedere in provincia di Belluno, fotografia di Eliana Santin.


D'inverno

Una vista innevata da Cortina D'Ampezzo.
Una vista innevata da Cortina D'Ampezzo.


In primavera 


  • Si comincia a muoversi piedi e in bicicletta 
  • Si frequentano i Sabatambientali primaverili 
  • Si visitano le fiere e i mercati che fioriscono in ogni paesino 
  • Si frequentano le mitiche latterie dove i casari promuovono le loro specialità 
  • Si semina l'orto 
  • Si piantano i fiori e si abbelliscono balconi e giardini 
  • Arriva il circo 
  • Arrivano le giostre 
  • I bambini hanno un sacco di giardinetti da poter frequentare 
Una passeggiata nel centro di Belluno, il campanile del Duomo.
Una passeggiata nel centro di Belluno, il campanile del Duomo.


D'estate

  • Si popolano le spiagge di laghi e fiumi di tutta la provincia, attrezzati o no. Eesempio: il Piave e il Lago di Santa Croce. Sono tutti meravigliosi e l'abbronzatura è assicurata
  • Si fanno tutte le passeggiate, escursioni, arrampicate possibili. Il CAI, il CTG, le Guide Alpine organizzano
  • Si fa paracadutismo all'aeroporto di Belluno 
  • Ci si lancia col parapendio da tante cime 
  • Si frequenta la scuola di volo a motore e volo a vela all'Aeroclub Belluno classificato 5 stelle 
  • Ci sono anche dei corsi per imparare a manovrare i droni... 
  • Tutte le parrocchie e le scuole materne, le piscine, il Nevegal organizzano il GREST per i bambini di ogni età e i ragazzi più grandi fanno gli animatori e ci mettono tutto il loro entusiasmo
  • In provincia di canta, si suona e si balla per tutta l'estate nelle piazze
  • Le fattorie esibiscono i loro prodotti lattiero-caseari e dell'ortofrutta in ogni mercato. 
  • Le banalità, come l'aperitivo o lo spritz a mezzogiorno e alla sera sono molto popolari anche qui, c'è la moda del sushi, fioriscono i ristoranti cinesi e giapponesi assai frequentati...
Uno scorcio di piazza delle Erbe, a Belluno.
Uno scorcio di piazza delle Erbe, a Belluno.

Avrei ancora tantissime idee da darvi, intanto metabolizzate queste e vi aspetto da noi.

"Io dico che la mia terra è uno dei posti più belli non già dell'Italia ma dell'intero globo terracqueo... La mia patria si chiama Belluno". 
Dino Buzzati